Una volta rimossi il radicalismo, la verve e la cultura militante e dato spazio ai presentabili che hanno la presunzione di rappresentare gli “sconfitti della globalizzazione” la cui spinta li dovrebbe portare a non si sa quale potere, ecco come ci siamo ridotti., Un po’ in tutta Europa stiamo dietro a classucce dirigentucce populiste che, salvo rare e preziose eccezioni, hanno le seguenti caratteristiche. Sono quasi tutti pavidi, avidi, furbetti, pieni di sé, dilettanti, superficiali, sfaticati, ignoranti, incompetenti, cedevoli e arrivisti senza ambizioni che vadano oltre la loro carriera. E poiché il voto dei delusi della globalizzazione (che non sarà comunque mai maggioritario al contrario di quel che si pretende) arriva per inerzia a chi occupa quello spazio, si continua a sperare che essi ne facciano qualcosa, ma non accadrà mai fino a quando il radicalismo e la militanza non si riapproprieranno della politica, anche di quella pragmatica e riformista.
REDAZIONE KULTURAEUROPA