PUÒ ESISTERE UNA TEORIA BUONA, IMPOSSIBILE DA APPLICARE ? NO.

Uno dei principali danni della filosofia kantiana è proprio aver gettato le basi per questo tipo di mentalità.

A chi non è capitato nella vita di sentire un comunista proferire le seguenti parole: ” il comunismo vero teorizzato da Marx non è mai esistito”, oppure “il comunismo è una bella idea attuata male, per colpa della natura umana. Queste affermazioni contengono in sé sicuramente il germe dell’autoassoluzione da parte di persone, partiti e gruppi di potere che dovevano poter continuare a controllare la cultura, l’informazione e la storia a proprio piacimento anche dopo la caduta del muro di Berlino, ma tradiscono anche un certo tipo di retaggio, estraneo all’ethos e alla cultura europea tradizionali, ovvero la separazione tra fatti e intenzioni. Eredi evidentemente dell’impostazione kantiana, taluni credono di poter staccare la morale dai fatti, quando invece le due cose sono perfettamente incastrate. Recuperando i capisaldi della filosofia classica, da Parmenide ad Aristotele, scopriamo che l’Essere in quanto tale non può non essere e che una cosa e il suo contrario non possono essere entrambe vere. Se l’ideologia marxista è un’utopia, non può essere una bella idea, in quanto affinché qualcosa sia bella e giusta deve corrispondere al vero. Se ciò che si afferma, non è, non esiste, non può essere bello, né è possibile attribuirgli altre caratteristiche. L’unico modo per giungere al bello è seguire la via della verità e del kosmos. Seguendo, diversamente, la via fallace della menzogna e del caos, si ottiene l’esatto contrario del bello e del giusto.

FERDINANDO VIOLA

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