Proprio nei giorni scorsi scrivevamo di come l’Europa avrebbe dovuto cercare di arginare il flusso migratorio illegale che questa estate ha preso d’assalto le nostre coste. Ed è proprio di queste ore la notizia di un importante “alleanza” tra Italia e Francia riguardo “una visione condivisa della gestione della questione migratoria”.
Dall’Eliseo si dichiara che “da soli gli Stati membri non possono gestire la questione migratoria”, rallegrandosi che dall’ultima crisi di Lampedusa “Meloni si giochi ormai la carta del sostegno europeo”, aggiungendo che Roma e Parigi andranno a promuovere una posizione comune al vertice di Malta e in occasione dei prossimi appuntamenti europei. “Primo atto della strategia – precisano da Parigi – è intervenire con i Paesi d’origine, lavorare con loro, per prevenire questi flussi che poi transitano dalla Tunisia. Secondo atto: lavorare con la Tunisia per fermare le partenze e smantellare le filiere di trafficanti di esseri umani”. Il terzo atto riguarda il rafforzamento dei “controlli in mare”.
Sin qui tutte buone proposte, tranne l’ultimo punto, il quarto, relativo all’esame del diritto d’asilo. Secondo il Patto “asilo e immigrazione” attualmente in fase di negoziazione a Bruxelles, questo esame deve avvenire nel Paese di arrivo, con un rafforzamento dei mezzi a disposizione nei cosiddetti hotspot.
Sulla questione è intervenuta anche la Presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola: “se si può fare una missione navale nel Mediterraneo per fare in modo che meno persone perdano la vita, assicurandosi allo stesso tempo che i confini siano rispettati, allora questo è un aspetto che potremmo considerare positivamente”.
Tante parole, alcune condivisibili, ma è arrivato il momento di mettere da parte riunioni, cabine di regia e summit. Bisogna cominciare ad agire concretamente.
Pierpaolo Cicciarella