L’immigrazione in Europa è connaturata alla struttura legale ed illegale del Capitalismo.
Quella legale mette in concorrenza i lavoratori autoctoni e quelli allogeni attuando un dumping sociale attraverso il “mercato nero” e l’abbassamento dei salari e delle tutele, che porta allo sfruttamento nei comparti più esposti al cosiddetto caporalato, ma non solo.
Quella illegale si sostanzia nello spaccio di droga e nella prostituzione, che vengono ampiamente tollerati e che assorbono la maggior parte degli ingressi illegali.
Il tutto rappresenta un buon saggio di profitto.
Con buona pace delle “anime belle”.
REDAZIONE KULTURAEUROPA