Sta facendo molto discutere un articolo sul campo organizzato ogni estate da Azione Studentesca, a firma di Berizzi. La discussione è nata in quanto l’autore di questa “speciale inchiesta” è riuscito ancora una volta a risultare più ridicolo della precedente. Infatti nell’occasione specifica è addirittura arrivato ad inventarsi nomi e fonti inesistenti. Non che la mistificazione o le banalità siano una novità nella sua attività, ma esse hanno un limite evidentemente anche per lui.
Al netto del contenuto dell’articolo che non merita certamente riguardo, vi è da segnalare una questione cui molti non prestano la dovuta attenzione, ovvero il modo in cui il sig Berizzi presenta le sue “inchieste”, o, meglio, i suoi tentativi di linciare e infangare giovani come quelli che partecipano ad Agoghe, che, al posto di urlare scomposti slogan insulsi nelle università, si dedicano ad attività salubri per la mens e il corpo, dando un esempio di come anche nell’epoca moderna decadente si possa essere Esempio.
Sul profilo Instagram si legge “Coraggio e addestramenti: così i campi estivi in stile Sparta formano i baby patrioti della destra meloniana”. Un cupo ritorno al passato tra arditismo, ordine e disciplina. Appena scorrendo sotto è possibile leggere una serie di commenti, fortunatamente non molti, di insulti e odio contro i ragazzi di AS. E nessuno di quelli che sfoga così le proprie frustrazioni li conosce minimamente. La cosa ancor più abietta è che gli utenti sono tutti over 40 e non si fanno il minimo scrupolo a rigettare il proprio veleno su dei ragazzi che hanno l’età dei loro figli.
In molti leggendo quanto fin qui è stato scritto non si stupiranno e magari crederanno sia pure superfluo trattarlo come argomento, in quanto le attitudini degli antifa da tastiera sono arcinote. Invece, è fondamentale comporre questo ritratto in virtù delle parole che Berizzi ha scelto per scatenare il putiferio di certi subumani. È bastato scrivere coraggio, disciplina e addestramento.
Ed è proprio in questo che consiste l’antifascismo. Si adoperano continuamente per descrivere l’antifascismo come un valore, in virtù dei crimini cui le idee fasciste avrebbero condotto, ma non solo mistificano la storia e si contraddicono poi vista la loro propensione all’esaltazione storica di nefandezze e stragi inimmaginabili, bensì ci svelano soprattutto cosa odiano loro del “fascismo” e che cosa fa loro tremendamente paura, ovvero il sacro, il bello e l’elevato.
Odiano il coraggio perché a loro manca e sanno che in una società che di questo dovesse fare uno dei suoi capisaldi loro conterebbero meno di zero. Odiano la disciplina e l’ardore, perché le loro capacità intellettive, culturali ed etiche sono inesistenti e l’unico modo che hanno per godere di un minimo di autorità è avere tra i propri seguaci persone deboli e prone. Odiano, quindi, tutto ciò che non possono raggiungere, e, a differenza della volpe con l’uva, nemmeno tentano.
E che loro odino la civiltà europea e le sue radici è connesso al fatto che essa è sempre stata un traguardo ineguagliabile per gli individui come loro, che nei tempi sani e prosperi furono collocati nei ranghi più infimi.
La conclusione che se ne trae, oltre a quella che Berizzi è speculare ai suoi acritici e frustrati seguaci, è che basta meno di quanto si creda per mettere in crisi un sistema vile come quello odierno che pretende di avere l’egemonia e che, di conseguenza, quando in ciò non si riesce, è più per responsabilità di chi ad esso dovrebbe contrapporvisi.
Un messaggio da interiorizzare appieno è che si supera le decadenza solo risorgendo e perché ciò si concretizzi indispensabile è che chi si pone come guida continui imperterrito la strada giusta, senza farsi minimamente deviare dal Berizzi di turno, il quale dimostra con la sua attività quotidiana di avere paura.
I suoi non sono semplicemente attacchi strumentali per creare mostri, ma manifestano vividamente il timore di perdere. Non solo perdere il proprio potere ma il motivo stesso della sua esistenza, in quanto chi vive di espedienti, menzogne e odio rabbioso, in nessuna società già un po’ più sana di quella attuale può avere successo, figuriamoci in una solare e pienamente rispondente ai canoni del Risorgimento europeo.
Ferdinando Viola