La guerra russo-ucraina in atto alle porte dell’Europa è la prova di un riassetto politico-economico volto a creare un nuovo ordine mondiale?
Il vecchio ordine mondiale del 1945, fondato sulla spartizione del nostro continente col trattato di Yalta, si è basato sulla contrapposizione tra Oriente (rappresentato dal socialismo sovietico dell’Urss e dei suoi paesi satelliti) ed Occidente, ma anche sul desiderio di libertà dal pericolo comunista. Comunque la si veda, gli assetti creati dal trattato di Yalta vedevano convergere gli intenti di Mosca e Washington nel mantenere la Germania e l’Europa divisi. La Nato, inoltre, con la scusa di garantire la sicurezza militare, impediva di fatto l’autonomia geopolitica dell’Europa ed un conseguente esercito europeo. Non a caso il primo segretario generale della Nato, un inglese, disse testualmente che serviva tenere, rispetto all’Europa, gli americani dentro, i russi fuori e i tedeschi sotto. Detto ciò, ancora oggi continua ad apparire chiara la netta opposizione degli Usa ad un’unità europea non solo politica ed economica, ma anche sociale e culturale, continuando ad osteggiare in tutti i campi la “politica di potenza europea”.
Questo approccio politico che fu di Nixon e di Kissinger viene seguito ancora oggi e si basa sul metodo di interagire coi singoli governi e non collettivamente ed anche di influenzarne le scelte politiche soprattutto in ambito di politica estera. Il caso dell’Italia e negli ultimi anni dell’Ucraina, sono emblematici.
Gli Usa, dalla fine del secondo conflitto mondiale ad oggi, non hanno mai appoggiato quei processi di unità europea ed anzi hanno sempre applicato il concetto politico del “divide et impera”.
Tornando all’oggi, la guerra russo-ucraina avrà l’effetto di ritardare ulteriormente la creazione dell’unità politico-militare dell’Europa e di ribadire la volontà americana della necessità di una presenza della Nato a difesa del continente europeo. Non va nemmeno dimenticato il binario di pressione politica degli Usa ai danni dell’Europa volto ad osteggiare economicamente e politicamente la Cina, ma questo meriterebbe un discorso a parte.
In sostanza ogni tipo di ordine mondiale si basa sul concetto di equilibrio tra potenze. A chi scrive pare evidente che non stiamo assistendo alla nascita di un mondo multipolare, ma solo di ristrutturazione del vecchio bipolarismo andando a sostituire la vecchia Russia con la nuova Cina. La Russia di Putin dimostra sempre più l’incapacità militare di condurre una guerra di affermazione imperialista e di conquista di territori e sembra destinata ormai alla capitolazione militare con conseguente riduzione della sua influenza geopolitica nel continente asiatico, nonchè la stessa presenza di Putin alla guida della Russia.
In questo contesto l’Europa deve innescare al suo interno dinamiche politiche, culturali, economiche e militari per arrivare ad essere vero soggetto politico indipendente e quindi Il primo passo che occorre necessariamente compiere è abbandonare i nazionalismi conservatori e reazionari dei singoli paesi interni all’Europa stessa e, dunque, tornare sul binario di una concezione politica unitaria basata sulle comuni origini etniche e spirituali. L’Europa culla della Civiltà non è solo uno slogan!
Solamente nella riaffermazione del Mito dell’Europa si potrà tornare ad essere Potenza.
Per dirla con un’affermazione a noi cara: Europa, Accelerazione, Potenza!
Giancarlo Sperati
Illuminante!!!