DEGENERAZIONI MODERNE E CASI UMANI

Il mondo moderno è caratterizzato dalla sovversione dei più nobili principi della tradizione europea e dalla propensione verso il basso delle più elevate qualità umane.

Questa è la ragione per cui il progressismo si sostituisce al progresso, il liberalismo alla libertà, il gerarchismo burocratico alla gerarchia, la cultura dello sballo e dell’alienazione alle equilibrate forze dionisiache e la sorveglianza all’interesse comune. 

Su tali dinamiche spesso ci si sofferma, anche se ciò non sembra sortire effetto con i più, viceversa non accadrebbe che in tanti nel reagire alle dinamiche del mondo moderno si trovassero ad aderire a pensieri totalmente distopici e per nulla alternativi alla sovversione, come il bigottismo, il rifiuto dello spirito prometeico e l’elogio della massa contro l’aristocrazia.

A questo mosaico va aggiunto un ulteriore tassello, ovvero la confusione tra il concetto di Impero e di Imperialismo. L’Imperialismo è la degenerazione dell’Impero, proprio come lo è il progressismo del progresso o il liberalismo della libertà. E siccome a molti sfuggono certe sostanziali differenze, non sorprende che in pochi conoscano la differenza tra Impero e Imperialismo. In tal senso viene in aiuto per la seguente disamina una dichiarazione di Cirielli, fatta durante la festa di Gioventù Nazionale “Fenix”.

Il Ministro ha sostenuto in quei giorni, nel corso di un’intervista, che il colonialismo italiano, a differenza di quello inglese e di altre nazioni europee, non ha mai seguito una logica predatoria, ma di cooperazione e civilizzazione delle genti che sottostavano alla sua guida. Di fatto, quindi, si potrebbe sostenere in modo esemplificativo che se quello creato da Mussolini fu un Impero, quello britannico fu Imperialismo.

Se infatti la concezione imperiale europea tende a valorizzare lo stato egemone in virtù di fattori spirituali e gerarchici, per raggiungere nei fatti un’era di Pace, come ai tempi di Augusto, l’Imperialismo è basilare sfruttamento delle risorse altrui, quindi figlio del bieco materialismo.

Visto che la concezione imperiale europea si fonda sull’esempio di Roma, a ulteriore conferma di quanto qui scritto c’è la storia romana. La città eterna mai depredò, sfruttò o privò della propria identità le popolazioni che ad essa erano sottomesse. Il che non significa che nel corso dei secoli, se pur in nome di valori decisamente elevati, non vennero commessi dei crimini, ma è bene tenere a mente in quali casi essi furono delle degenerazioni e delle distorsioni e quando invece furono un qualcosa di sistematico e perfettamente coerente ad un preciso modus operandi. 

Chi, però, è esclusivamente propenso a dar credito alle teorie peggiori, perché estremamente semplici e perché in grado di accontentare chiunque non voglia mettersi in discussione, certamente non proverà a comprendere perché l’imperialismo è diverso dall’impero, come nel caso di marxisti e progressisti, e nemmeno per quale ragione l’imperialismo non va elogiato, come nel caso dei reazionari rosso(bruni?). 

Da quando è scoppiato il conflitto in Ucraina, quante volte si è sentito paragonare l’azione criminale di Putin a quella dei fascismi durante la seconda guerra mondiale? La principale giustificazione di tale presa di posizione è spesso consistita nell’attribuzione al Cremlino di fini, intenti e propositi che mai ha immaginato di perseguire.

Ci sono molte cheerleaders che, messe di fronte ai fatti, non hanno più potuto dare senso alle loro ipotesi strampalate, ergo, hanno man mano cominciato a rivalutare il comunismo, l’URSS e la vecchia sinistra, donandoci finalmente la prova manifesta di quel che sono, altre che, invece, ancora non hanno preso coscienza della loro vera natura, oppure che, pur di ostentare una coerenza che non possiedono, hanno buttato al macero tutto ciò che rientra nei canoni della tradizione, della giustizia e dell’onore, per sposare definitivamente il concetto dell’homo homini lupus, ovvero del più forte nel senso ferino, quindi nel senso peggiore per un essere umano, specialmente se questi è europeo.

Anche costoro non hanno cambiato idea, ma semplicemente hanno palesato la propria anima. Pertanto non è assolutamente una sorpresa che vivano la concezione eroica dell’uomo nel modo consono agli esseri ferini. 

Vi è però un aspetto assolutamente intollerabile delle loro farneticazioni, ovvero definire come fascista il putrido in cui loro si identificano. Il loro ragionamento è più o meno il seguente: siccome nel fascismo veniva preso ad esempio il culto della virilità e della forza, allora chi è più forte ha il diritto di sopraffare e sfruttare gli altri. 

Abituati a non distinguere le cause con gli effetti, dimenticano che la forza e la virilità non erano caratteristiche fini a se stesse, ma tese all’incarnazione dei principi del cielo. Viceversa, se il loro ragionamento fosse valido, la programmazione e l’attuazione della terza via che tra le finalità principali aveva il raggiungimento della giustizia sociale mai si sarebbero verificate, in quanto un imprenditore o un latifondista, essendo economicamente più forte di chi sottostava alle sue dipendenze, avrebbe avuto il diritto di sfruttare e schiavizzare. 

Se il loro ragionamento fosse valido, gli americani dovrebbero essere considerati dalla parte del giusto per il ruolo esercitato durante la seconda guerra mondiale ai danni dell’Europa sistematicamente bombardata. Erano i più forti militarmente, quindi, avevano il diritto di fare ciò che hanno fatto. Lo stesso dicasi per Israele e le sue politiche nei confronti della Palestina, per l’invasione dell’Ungheria nel ’56 e per tanti altri casi analoghi. 

Il tutto poi appare ancora più tragicomico se si pensa che a causa dei deliri di certi personaggi, la propaganda e la sovversione antifascista, che altro non fanno che attribuire al fascismo le medesime cose, trasferendo il mostro da se stesse, si rinforzano. Ennesima dimostrazione di come taluni sedicenti oppositori del sistema non siano altro che i suoi migliori prodotti. 

La cosa migliore da fare, in conclusione, è quindi liberarsi dai casi “umani” fin qui tratteggiati, di modo che costituiscano un danno esclusivamente per se stessi e non per chi sano invece può essere se soggetto alle giuste influenze.

Ferdinando Viola

Un commento

  1. Bravissimo! Autorità, virilità e decisione non significano dispotismo, sopraffazione, maleducazione e legge del “chi c’è la più duro” (che poi alla resa dei conti si dimostrano assai poco duri non essendo guidati da veri principi ma da apparenze). Assolutamente liberarsi (e con deliri covid e pacifinti zeccobruni pro russi per l aggressione in Ucraina credo sia stata fatta buona opera in tal senso) dei reietti per natura, inconcludenti pessimisti che si sentono dei nostri in quanto esclusi.

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