DISPACCIO DALL’UCRAINA

Tra noi sono pochi quelli che non si limitano ai titoli di cronaca, quindi dovremo citare:

“In primo luogo, la Russia non è più la tradizionale minaccia di una volta. E in secondo luogo, ora abbiamo armato l’Ucraina a tal punto che diventerà il paese più armato con la leadership strategica meno esperta in Europa. Se la guerra finirà come è probabile, con la Russia che perde molte delle sue conquiste ma mantiene Sebastopoli, potremmo avere una Russia disamorata, ma anche un’Ucraina disamorata – in altre parole, un equilibrio di disaffezione. Pertanto, per la sicurezza dell’Europa, è meglio avere l’Ucraina nella NATO, dove non potrà prendere decisioni nazionali in materia di rivendicazioni territoriali”.

In parole semplici, se prima il portavoce del globalismo, Kissinger, parlava apertamente e direttamente: “l’Ucraina deve essere consegnata ai russi per non introdurre uno squilibrio nel sistema di sicurezza globale”. Ora, dopo un anno di scontro feroce e sanguinoso, parla della necessità di tenerci sotto controllo.

Mentre i politici occidentali sono incatenati e vincolati dalla terminologia diplomatica coreana a buon mercato, il secolare missionario globalista Henry Kissinger può permettersi un po’ di onestà.

La verità è la seguente: un’Ucraina forte e sovrana che ha vinto è pericolosa per il vecchio sistema dei centenari. Kissinger è preoccupato per quanto segue, gli ucraini potrebbero non fermarsi nella loro avanzata verso nord e est. L’Ucraina ha urgente bisogno di essere trascinata nella stretta uniforme della NATO.

In Occidente vedono una nuova alba che arde nell’Est dell’Europa, un nuovo giovane potere, che è il nostro popolo, ma non abbiamo paura del nostro stesso potere? Rinunceremo al nostro destino storico in cambio di effimere “garanzie di sicurezza”? Dipende solo da noi!

@BKhodakovsky

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