Dovremmo tutti ricordarci che oramai tutto il mondo è capitalista.
Con diverse sfumature e gradi di sofisticazione, ma la natura è quella.
Lo sono quindi anche l’Italia e l’Europa, o meglio le altre Nazioni europee, e tifare per un Capitalismo nazionale a scapito di un altro oggi non ha alcun senso, ammesso che l’abbia mai avuto.
Nell’ambito della competizione globale, però, vi sono delle contraddizioni che vanno colte e che ci devono portare a comprendere come si può passare dall’Europa dell’austerità e della crisi pagate da milioni di lavoratori, all’Europa della Potenza e della Partecipazione.
Una questione che vorremmo analizzare e rilanciare al più presto.
REDAZIONE KULTURAEUROPA