ANDARE OLTRE

Andare oltre, superare il velo delle illusioni e delle vane apparenze che ci rende cose fra le cose, riscoprendo la nostra sostanza profonda.

Giovanni Colazza (1877-1953), tradizionalista, fra gli allievi prediletti di Rudolf Steiner, fece parte dal 1927, insieme a Julius Evola, Arturo Reghini ed altri esoteristi di spicco, del Gruppo di Ur, il cui scopo era di rivitalizzare, nel contesto moderno, lo spirito della Tradizione primordiale dei popoli indoeuropei.

Proponiamo un estratto dello scritto Barriere, pubblicato dal Colazza, con lo pseudonimo Leo, sulla Rivista del Sodalizio. 

Si tratta di un testo da leggere, ma soprattutto da interiorizzare, al fine di sconfiggere quell’insidioso nemico che siamo noi stessi.

“Il primo movimento dell’uomo che cerca la Via deve essere quello di spezzare l’immagine abituale che ha di sé stesso. Soltanto allora egli potrà cominciare a dire Io, quando alla parola magica corrisponda l’immaginazione interiore di un sentirsi senza limiti di spazio, di età e di potenza.

Gli uomini devono raggiungere il senso della realtà di sé stessi. Per ora essi non fanno che limitarsi e stroncarsi, sentendosi diversi e più piccoli di quel che sono; ogni loro pensiero, ogni loro atto è una sbarra di più alla loro prigione, un velo di più alla loro visione, una negazione della loro potenza. Si chiudono nei limiti del loro corpo, si attaccano alla terra che li porta: è come se un’aquila si immaginasse serpente e strisciasse al suolo ignorando le sue ali.

E non solo l’uomo ignora, deforma, rinnega sé stesso, ma ripete il mito di Medusa e impietra tutto quello che lo circonda; osserva e calcola la natura in peso e misura; limita la vita intorno a lui in piccole leggi, supera i misteri con le piccole ipotesi; fissa l’universo in una unità statica, e si pone alla periferia del mondo timidamente, umilmente, come una secrezione accidentale, senza potenza e senza speranza.”

Giuseppe Scalici

2 commenti

  1. Avete sbagliato, questo è il Toro di “Nostro” riferimento, scritto sincretico che non doveva essere da voi pubblicato. Il Santuario di San Michele Arcangelo (patrimonio UNESCO), antico centro di culto d’epoca romano-bizantina che raggiunse una grande notorietà nel VII secolo in epoca longobarda, divenendo uno dei maggiori centri di pellegrinaggio d’Europa dedicato al culto dell’arcangelo-guerriero, San Michele, particolarmente venerato dalle popolazioni nordiche come i normanni, il santuario assunse la configurazione attuale nel XIII secolo durante il regno di Carlo I d’Angiò. Il portale ha battenti in bronzo (1076) dove sono raffigurate scene del vecchio e del nuovo testamento. Attraverso l’aula interna si accede alla grotta dell’apparizione.

  2. I sette Santuari della Linea di San Michele sono: Skelling Michael (Irlanda), St. Michael’s Mount ( Gran Bretagna), Mont Saint Michel ( Francia), La Sacra di San Michele ( Piemonte), Santuario di Monte Sant’Angelo (Puglia), il Monastero di San Michele (Grecia) e il Monastero di Monte Carmelo (Israele).

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *