Contrariamente a quanto la tecnocrazia ateistica moderna crede, la volontà umana non è sufficiente all’uomo stesso a plasmare il suo divenire.
Ma non lo è nemmeno il destino in sé.
È certa la nostra dipendenza dal destino, quale “limite gerarchico” naturale dell’élite in grado di pensare una rivoluzione, ma esso stesso ha bisogno della spinta umana.
Senza un nostro incondizionato impegno, senza una nostra continua lotta, anzitutto interna, contro la parte più pesante e tellurica del nostro essere, il fato non ci potrà mai essere favorevole.
La lettura del volo degli uccelli da parte degli aruspici romani non era fine a sé stessa, ma legata indissolubilmente ai valori che il Vir era tenuto a rispettare e alla sua volontà di essere parte e protagonista del mondo circostante.
Lo stesso deve valere per noi.
Quei valori a cui fare riferimento, eterni ed immutabili in quanto solari, siano da motore propulsivo per il superamento di sé.
Solo a chi sarà capace di tale opera sorriderà il fato.
Cristiano Mazzonello