“WINDSOR FRAMEWORK”: INTESA TRA UE E REGNO UNITO SULL’IRLANDA DEL NORD

“Deal is done”: il patto è fatto. La “Windsor framework”, come è stata denominata l’intesa tra Ue e Regno Unito sulla revisione del Protocollo per l’Irlanda del Nord, la questione più complessa tra quelle ancora problematiche dopo la Brexit.

Decisivo l’incontro tra il presidente Ursula von der Leyen, e il primo ministro britannico Rishi Sunak a Englefield Green, nei pressi di Windsor, cittadina a 19 chilometri a ovest di Londra e sede del castello della casa regnante.

Il patto si articola essenzialmente in tre punti: il primo è la garanzia di un transito delle merci senza controlli burocratici particolari, tramite una “green line”, un “corridoio verde” automatico privo di ostacoli doganali di sorta. Fanno eccezione solo i prodotti considerati a rischio di esportazione da Dublino a altri paesi Ue: qusti saranno sottoposti a controlli passando da un “corridoio rosso” alternativo, la “red line”. 

Il secondo punto prevede il diritto di accesso automatico per i nord-irlandesi a prodotto britannici essenziali come medicinali, sementi, piante.

Il terzo riguarda la sovranità degli irlandesi del nord, attraverso le proprie istituzioni democratiche, sulle decisioni di Bruxelles che li riguardino in quanto ancora soggetti al mercato unico europeo, a differenza della Gran Bretagna: potranno esercitare un freno legislativo come strumento di salvaguardia. Qualora venisse attivato questo freno, il governo di Londra potrà esercitare un veto.

Sunak e von der Leyen hanno parlato in una conferenza stampa congiunta: “Abbiamo rimosso ogni segnale di confine nel mare d’Irlanda”, ha rivendicato Sunak, aggiungendo – pur essendoci differenze tra Regno Unito e Unione europea – “siamo alleati, partner commerciali e amici. Qualcosa che abbiamo visto bene nell’ultimo anno, durante il quale ci siamo uniti ad altri nel sostegno all’Ucraina. Questo è l’inizio di un nuovo capitolo nelle nostre relazioni”. Sunak ha inoltre assicurato che “a tempo debito” sottoporrà l’accordo al voto della Camera dei Comuni.

La prima reazione del Partito democratico unionista (Dup) è stata però abbastanza fredda: “La questione chiave è l’applicazione del diritto dell’Unione europea”, ha detto il leader Jeffrey Donaldson, “ci sono voluti mesi per arrivare a questo punto e non saremo affrettati, non saremo spinti a prendere una decisione affrettata. Vogliamo prendere la decisione giusta”, ha aggiunto.

Per Ursula von der Leyen l’accordo “rispetta a protegge i nostri rispettivi mercati e interessi” e, sottolinea, permetterà a britannici e nord-irlandesi “di accedere allo stesso cibo e agli stessi medicinali”. Al contempo, offre “solide salvaguardie che proteggeranno l’integrità del mercato unico”. Inoltre, “la Corte europea di giustizia è l’unico arbitro di ultima istanza sulle questioni di diritto Ue, come è naturale che sia visto che è previsto dall’ordine legale Ue. Quindi la Corte Ue avrà l’ultima parola sulle questioni legate al diritto Ue e al mercato unico, ma entro i margini del Windsor framework”. 

Von der Leyen è stata ricevuta nel tardo pomeriggio al Castello di Windsor da Re Carlo III: “Abbiamo discusso delle sfide comuni che l’Ue e il Regno Unito devono affrontare come partner storici e dei nostri compiti comuni: sostegno incondizionato all’Ucraina e lotta al cambiamento climatico globale”, ha scritto su Twitter la presidente della Commissione europea.

L’Irlanda del Nord è l’unico territorio del Regno Unito ad avere un confine di terra con uno stato membro dell’Unione, la Repubblica d’Irlanda. Questa frontiera è rimasta libera da dogane e controlli perché la possibilità di muoversi liberamente nell’isola è un fondamento del patto del Venerdì santo che nel 1998 mise “fine” a oltre trent’anni di una cruenta guerra civile tra unionisti e repubblicani.

Fabio S. P. Iacono

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