E ci risiamo con il solito refrain che periodicamente viene tirato fuori alla bisogna.
Di cosa parliamo? Dell’”antifascismo”, ovviamente, cioè di quella coperta ormai logora ma sempre utile a quegli apparati e a quella fazione politica che insieme da decenni tengono in ostaggio, sul modello mafioso, questa Nazione.
L’utilizzo del cosiddetto antifascismo, in assenza di ogni forma di “fascismo”, è ovviamente strumentale e ridicolo, ma serve a bollare in modo indistinto chiunque non la pensi come lorsignori desiderano.
Non solo, ha anche la taumaturgica virtù di suscitare oniriche “minacce di imminenti Marce su Roma”, “squadrismi“ altrettanto immaginari e di far passare gli aggressori come aggrediti…capacità dell’immaginario.
Ma ciò che è ancor più utile è la sua capacità di bloccare ogni serio processo di cambiamento delle strutture amministrative e di comando delle cricche che esercitano il potere da almeno 60 anni, cioè da quando la sinistra legata al PCI, ma non solo, ha occupato “militarmente” parti rilevanti del mondo della Scuola, della Magistratura, della TV, della “cultura” e altri apparati…
Cosa che non è mai cessata, neppure con la caduta del Muro di Berlino e con le piroette di sigle che hanno accompagnato la camaleontica trasformazione di un certo mondo: si sa…a stipendi, carriere e privilegi è difficile rinunciare, anche se ciò comporta qualche sacrificio sul dogma della lotta di classe…
Ed ecco allora riemergere ancora una volta “lo spettro”, volto a terrorizzare le notti insonni degli italiani, a rimuovere i veri problemi, a fermare sul nascere le possibili riforme e modifiche ad un ordinamento vetusto ed autoreferenziale. Con una strizzatina d’occhio al “fascismo eterno” di Umberto Eco, altra fesseria concettuale, ma che fa sempre chic
D’altronde, se dall’altra parte poi si deve assistere al “terrore” di essere additati come “fascisti” anche se non lo si è affatto, chi non utilizzerebbe questa tecnica per paralizzare il nemico?
Si chiama “guerra psicologica” per affermare la propria superiorità, a scapito del nemico che viene intimidito solo con una serie di epiteti e narrazioni del tutto prive di fondamento ma costantemente “evocate” come nelle sedute spiritiche.
Basterebbe non intimidirsi, come diceva Totò a Fabrizi in “Guardie e Ladri” nel lontano 1951. Ma forse è chiedere troppo.
REDAZIONE KULTURAEUROPA
Rottami senza spirito, senza aspirazioni. Unico loro scopo perpetrare il cancro che ha devastato la nazione e l’Europa.