Mercoledì 8 Febbraio Kulturaeuropa ha partecipato alla presentazione, presso la sede nazionale dell’UGL a Roma, del nuovo volume della Rivista “Partecipazione”, edita da Eclettica edizioni per l’Istituto Stato e Partecipazione.
Il volume collettaneo è il frutto di un intenso lavoro svolto dall’Istituto che ha l’indubbio merito di aver riproposto sulla scena culturale e politica, un tema che da qualche tempo era rimasto pressoché dimenticato e relegato alle discussioni tra gli addetti ai lavori.
Il filone partecipativo, invece, oltre ad essere un filone che ha raccolto storicamente adesioni e studi in diversi ambiti culturali, da quello cattolico a quello legato alle istanze più sociali del variegato mondo non conforme e identitario, vanta una ricca esperienza, ancora incompiuta per molti versi, e legata ad Autori ancora tutti da scoprire come Ernesto Massi, Ugo Spirito, solo per citarne alcuni.
Il problema che solleva il volume è come rendere effettiva e reale l’istanza partecipativa nel Terzo millennio, nel mondo dell’Ipertecnologia, dove l’atomizzazione e la frantumazione del lavoro e dei lavoratori, si misura con i nuovi processi produttivi ed organizzativi del Capitale con l’innesto della robotica, dell’AI e degli algoritmi.
Le risposte sono diverse e non univoche. Quel che si può affermare è che aver rimesso al centro del dibattito “la partecipazione dei lavoratori” è secondo Noi già un indubbio merito e che la partecipazione del futuro ha bisogno soprattutto di due elementi complementari: la diffusione di una Cultura partecipativa nella società di oggi, che vada anche in controtendenza rispetto all’atomizzazione e all’egoismo sociale, e l’Autonomia delle politiche sindacali, su questo tema, dalle istanze più propriamente partitiche.
Proprio sul tema dell’Autonomia sindacale e della necessità di una “cornice culturale partecipativa“ che dia senso e direzione a tutto il dibattito che fermenta in diverse realtà culturali e metapolitiche, si è concentrato l’intervento di Paolo Capone, Segretario Generale dell’UGL, che ha più volte sottolineato la necessità di rilanciare la battaglia culturale su questo argomento cruciale, il che ci vede completamente d’accordo.
La necessità di un percorso autonomo sul tema partecipativo, che sia di pungolo e di avanguardia, in un momento in cui la lotta di classe è stata ormai assorbita dalle tendenze opposte di matrice ipercapitalista, è una strada che può portare lontano dai vecchi schemi politici e sindacali che spesso non hanno saputo tenere la stessa velocità dei cambiamenti economici e sociali intervenuti negli ultimi 40 anni.
Saper “fare rete” da parte di un’Area di pensiero, che possa rilanciare realisticamente l’istanza partecipativa ai vari livelli in cui si può declinare un‘Idea che si fa realtà, sia nelle vertenze sindacali, ma anche nel mondo della Scuola e nella società intera, è comunque il necessario presupposto operativo per poter incidere in profondità.
Convinti come siamo che la partecipazione nelle sue varie declinazioni, che possono essere riscontrate anche oggi in diversi Paesi europei ed anche in molte Direttive comunitarie, sia lo strumento principe per il corretto governo dell’economia e del lavoro moderno, Kulturaeuropa è sin da ora disponibile ad essere sede di dibattito e di moltiplicazione della cultura partecipativa e dell’Autonomia possibile.
REDAZIONE KULTURAEUROPA
Interessantissimo. Grazie!