Ferdynand Antoni Ossendowski nacque a Ludza, un comune della Lettonia appartenente alla regione della Letgallia nel 1876. Venne istruito all’interno del ginnasio di Kam”janec’-Podil’s’kyj, conseguendo poi il diploma a San Pietroburgo. Si immatricolò presso la facoltà matematico-fisica della locale università.
In qualità di assistente del professor Aleksander Zalewski, viaggiò in regioni remote: Siberia, il Caucaso e i Monti Altai. Talvolta, essendo occupato come scrittore sulla nave di linea Odessa-Vladivostok, viaggiò in Asia e in estremo oriente. Per la narrazione del suo viaggio in Crimea e a Costantinopoli ottenne anche delle royalty. Per mezzo del viaggio in India ricevette il prestigioso premio della Società letteraria di San Pietroburgo.
Nel 1899, dopo la sommossa di studenti a San Pietroburgo, Ossendowski fu costretto a lasciare la Russia imperiale e trasferirsi a Parigi, dove continuò i suoi studi alla Sorbona, i suoi docenti furono Maria Curie-Sklodowska e Marcelin Berthelot. Nel 1901 rientrò in Russia, dove il professor Zalewski lo invitò alla nuova fondazione del Institute of Technology dell’Università di Tomsk. Ossendowski contribuì tenendo lezioni di chimica e fisica. Allo stesso tempo, tenne lezioni presso l’Accademia agraria pubblicando numerosi lavori scientifici in materia di idrologia, geologia, chimica fisica, geografia e fisica.
Dopo lo scoppio della guerra russo-giapponese (1904-1905) Ossendowski si trasferì a Harbin in Manciuria, dove fondò il Central Technical Research Laboratory, un istituto finanziato dai russi per lo sviluppo dei giacimenti della zona. Allo stesso tempo, diresse la sezione locale della Società geografica russa a Vladivostok. Come tale fece numerosi viaggi in Corea, Sachalin, Ussuri e sulle rive dello stretto di Bering. In Manciuria divenne anche uno dei leader della diaspora polacca e pubblicò il suo primo romanzo in lingua polacca, Noc (“Notte”). Aderì al Comitato rivoluzionario centrale, una formazione politica che cercò di prendere il potere in Manciuria durante la rivoluzione del 1905.
Dopo il fallimento della rivoluzione, Ossendowski organizzò uno sciopero contro la repressione del Regno di Polonia, venendo poi arrestato. Un tribunale militare lo condannò a morte per cospirazione contro lo zar, ma la sua pena fu poi commutata in diversi anni di lavori forzati. Nel 1907 fu rilasciato dalla prigione con un cosiddetto “Biglietto Lupo”, che gli impediva di trovare un lavoro o di lasciare la Russia. Si dedicò alla scrittura del romanzo V ludskoi Pyli, che raccontava il suo internamento nelle prigioni: con questo libro ottenne una grande fama in Russia, popolarità che gli permise di tornare a San Pietroburgo nel 1908. In quel periodo continuò a scrivere volumi nel ruolo di capo della Società del “Settore oro e platino” oltre a collaborare con diversi giornali e riviste, russi e polacchi.
Dopo lo scoppio della prima guerra mondiale, Ossendowski continuò a pubblicare libri, compreso un romanzo di fantascienza, una narrazione intorno alle spie tedesche in Russia ed un pamphlet che descrive i crimini di guerra tedeschi ed austro-ungarici. Dopo lo scoppio della rivoluzione di febbraio del 1917, Ossendowski si trasferì nuovamente in Siberia, a Omsk, dove cominciò a dare lezioni presso la locale università.
Dopo la Rivoluzione d’Ottobre e lo scoppio della guerra civile russa, fu coinvolto nel governo anti-rivoluzionario russo guidato dal governatore supremo ammiraglio Aleksandr Vasil’evič Kolčak. Prestando servizi in varie mansioni, tra gli altri, come ufficiale dei servizi segreti, inviato al Corpo di intervento degli Stati Uniti e come assistente polacco alla quinta divisione del maggiore Walerian Czuma. Nel 1918 fu responsabile del trasferimento di molti documenti sia zaristi che dell’Armata Bianca per trovare un accordo, tra cui molte dimostrazioni di sostegno tedesco per Lenin ed i bolscevichi (Documenti Sisson).
Dopo la sconfitta di Aleksandr Vasil’evič Kolčak nel 1920, Ossendowski si unì a un gruppo di polacchi dell’armata bianca, cercando di sottrarsi alla dittatura comunista siberiana attraversando India, Mongolia, Cina e Tibet. Dopo un viaggio di migliaia di chilometri la spedizione arrivò in Mongolia, dove ricevette il diritto di cittadinanza dalle mani del barone Roman von Ungern-Sternberg, un mistico attratto dalle religioni dell’Estremo Oriente come il buddhismo e il lamaismo, che riteneva di essere la reincarnazione di Dayisun Tngri, dio mongolo della guerra. Nel Barone confluivano sia il nazionalismo russo, sia le credenze cinesi e mongole. Era realmente un ottimo stratega e capo militare. Ossendowski si arruolò nell’esercito del barone von Ungern-Sternberg come un ufficiale. Fu nominato anche consigliere politico del barone e capo dei servizi segreti. Alla fine del 1920 fu inviato in una missione diplomatica in Giappone e poi negli Stati Uniti, non tornò mai più in Mongolia.
Dopo il suo arrivo a New York, Ossendowski iniziò a lavorare per il servizio diplomatico polacco e come spia.
Alla fine del 1921 pubblicò il suo primo libro in lingua inglese: Bestie, Uomini e Dei. Il volume narra dei i suoi viaggi durante la guerra civile russa e le guerre dirette dal Barone. Nel 1923 è stato tradotto in polacco e poi in diverse altre lingue.
Nel 1922 Ferdynand Ossendowski rientrò in Polonia e si stabilì a Varsavia. Immediatamente dopo il suo ritorno, cominciò a dare lezioni nella Libera Università polacca, nella Scuola Superiore di Guerra ed a scienze politiche presso l’Università di Varsavia. Nel periodo tra le due guerre era considerato il pioniere del genere narrativo chiamato il romanzo di viaggio. Con quasi 80 volumi pubblicati in Polonia, tradotti in oltre in oltre venti lingue, Ossendowski è tra gli autori polacchi più presenti nel mondo.
Con un volume su Lenin, in cui ha smascherato apertamente i metodi comunisti e le politiche sovietiche, così come la falsità e la telluricità demoniaca dei quadri comunisti. Infatti in Polonia i suoi libri furono vietati durante la seconda guerra mondiale.
Dopo la guerra polacca di argine contro il nazismo del 1939 e lo scoppio della seconda guerra mondiale Ferdynand Ossendowski restò a Varsavia. Nel 1942 si convertì dal luteranesimo al cattolicesimo e l’anno successivo entrò a far parte del partito clandestino Narodowa Demokracja. Ha operato nelle strutture dei Servizi Segreti, collaborando con la Delegazione del Governo Polacco alla formazione della resistenza polacca durante la seconda guerra mondiale.
Dopo la rivolta di Varsavia, Ossendowski, ormai gravemente ammalato, si trasferì a Żółwin, nei pressi di Varsavia, dove si spense nell’inverno del 1945. Fu sepolto nel cimitero di Milanówek. Il 18 gennaio l’area fu sequestrata dall’Armata Rossa, Ossendowski era ricercato dalla NKVD e veniva considerato un nemico del popolo per il suo libro su Lenin e il totalitarismo sovietico. Gli agenti sovietici riesumarono il suo corpo per confermare la sua identità e confermare il decesso.
Dopo la guerra, le autorità comuniste sovietiche a guida della Polonia vietarono i libri di Ossendowski. Il suo nome non fu citato nelle enciclopedie e tutti i suoi libri furono confiscati dalle librerie e bruciati. La loro diffusione riprese solo dopo la caduta del Muro di Berlino nel 1989, la disintegrazione del “Patto di Varsavia” e l’implosione dell’U.R.S.S. alla vigilia di Natale del 1991.
Fabio S. P. Iacono