«L’Europa deve avere un ruolo più incisivo». È questo il mantra che durante la comunicazione alla Camera, ha caratterizzato il discorso del Presidente Meloni in vista del Consiglio Europeo che si terrà a Bruxelles.
«L’obiettivo di questo governo è avere più Italia in Europa, per indirizzare l’integrazione europea verso risposte più efficaci per le sfide del nostro tempo» dichiara in aula il Presidente del Consiglio.
«I temi trattati nel prossimo Consiglio Europeo hanno un fondamentale aspetto in comune: la sovranità strategica dell’Europa, e l’Italia, stato fondatore, non intende tirarsi indietro. Siamo chiamati ad essere protagonisti e non comprimari». Parole chiare quelle del Presidente del Consiglio che sprona l’UE ad assumere una maggiore centralità nello scacchiere geopolitico.
Nella seconda parte dell’intervento la leader dei conservatori europei si concentra sulla guerra in Ucraina e le opportunità da essa generate: «L’impegno dell’Unione a sostegno dell’Ucraina, ha visto l’Europa compiere un salto di qualità in direzione di una difesa comune e in materia di cyber security. Dobbiamo continuare a essere uniti nel sostegno all’Ucraina contro l’aggressione russa. Il governo ribadisce ogni sostegno a Kiev – continua la Meloni – perché in gioco non c’è solo il diritto internazionale ma quello dell’intera Europa. Piaccia o no a chi vorrebbe voltarsi dall’altra parte, il conflitto in Ucraina ci riguarda tutti».
Non manca nemmeno una critica agli Stati Uniti. «Il Consiglio intende riconoscere la maggiore assunzione di responsabilità da parte dell’UE anche in chiave di aumento dell’autonomia strategica, di rafforzare la capacità industriale e tecnologica del continente. Desta preoccupazione “l’inflaction reduction act”(piano da 369 miliardi d’incentivi, che il governo americano ha destinato per la produzione di veicoli elettrici e batterie), perché non possiamo nascondere i potenziali effetti distorsivi e discriminatori verso le imprese europee che potrebbe generare».
L’ultima parte dell’intervento è dedicata all’immigrazione proveniente sia da est che da sud, con l’Italia chiamata a svolgere un ruolo di primo piano: «I Balcani sono un altro aspetto cruciale – dichiara Meloni – L’Europa deve essere attore globale nella consapevolezza che eventuali vuoti strategici, saranno riempiti da altri attori. Un’integrazione che passa anche attraverso una grande domanda d’Italia». Discorso che si estende anche alla rotta del Mediterraneo centrale che, per la prima volta, è stata considerata prioritaria in un documento della Commissione Europea.
«La nostra Nazione – continua il Presidente del Consiglio – è cerniera naturale e ponte energetico tra il Mediterraneo e l’Europa. L’obiettivo strategico che questo governo intende proseguire, è fare dell’Italia uno snodo energetico tramite gasdotti ed elettrodotti. Come recente via libera dell’UE per cofinanziare la nuova interconnessione elettrica tra Italia e Tunisia. Opera che sarà realizzata da Terna e dalla società tunisina Steg. Attraverso queste azioni vogliamo far dell’Italia la Nazione fondatrice di un “piano Mattei” per l’Africa. Un modello virtuoso di cooperazione che prende esempio da un grande italiano come Enrico Mattei, che non sia predatorio nei confronti dei paesi africani, ma collaborativo, sostenendo il diritto a non emigrare. Difatti – conclude Meloni – continuiamo a essere convinti che il dibattito sulla redistribuzione dei migranti sia fallimentare e che serva una difesa comune dei confini esterni dell’Europa».
Pierpaolo Cicciarella