La società di neurotecnologia del miliardario sudafricano Elon Musk, già proprietario di Tesla e SpaceX, vuole collegare computer e cervello. L’annuncio è stato fatto in un evento presso la sede della società a Fremont, in California. Si tratta di Neuralink, un impianto con fili ed elettrodi, grande circa come una moneta, che può essere installato nel corpo umano e legge le onde cerebrali, che poi vengono interpretate e tradotte da un dispositivo esterno in collegamento wireless. «Vogliamo accertarci che tutto funzioni – ha spiegato Musk – prima di mettere un chip nel cervello di un uomo. Siamo fiduciosi che il dispositivo sia pronto per l’essere umano». Lo stesso Musk ha annunciato che le discussioni in corso tra Neuralink e la FDA (l’agenzia che si occupa della salute pubblica negli Stati Uniti) sono andate abbastanza bene, e potrebbero consentire alla società di fissare un obiettivo per i suoi primi test sull’uomo entro i prossimi sei mesi.
L’azienda ha sin qui condotto solo test sugli animali, di cui l’ultimo presentato in pubblico oltre un anno fa: una scimmia in grado, grazie all’impianto cerebrale, di giocare a un videogame in modo totalmente autonomo. Come ha spiegato Musk, le prime due applicazioni negli umani del dispositivo Neuralink riguarderanno il ripristino della vista e la possibilità di muovere i muscoli nelle persone che non possono farlo. «Per quanto possa sembrare miracoloso, siamo fiduciosi che sia possibile ripristinare la funzionalità di tutto il corpo a qualcuno che ha un midollo spinale reciso», ha detto Musk durante l’evento. Il prodotto di Neuralink che si occupa invece della vista, potrebbe aiutare chi ha difficoltà visive o addirittura i ciechi dalla nascita a tornare a vedere. «Anche se non hanno mai visto prima, siamo fiduciosi che possano vedere», ha concluso Musk.
Che dire, da Eureka a Neuralink, l’ennesimo passo in avanti dell’uomo che nel corso dei millenni, attraverso l’uso della tecnica, continua a stupire riuscendo a superarsi continuamente. Volontà di andare oltre, non arrendersi alla decadenza, Übermensch avrebbe detto il filosofo tedesco Friedrich Nietzsche.
Pierpaolo Cicciarella