LO STATO OGGI E LA DUALISTICA DEI POTERI

Tornare allo Stato nazionale così come si è sviluppato attraverso il Novecento è impossibile per il suo svuotamento dovuto a tanti fattori, non ultimo la sua incapacità di stare al passo con l’espansione del Capitale e della Tecnica.

Viene così meno anche il dilemma tra Stato/Mercato, in quanto gli Stati da redistributori del welfare si sono riconvertiti al ruolo di garanti delle esigenze del Mercato.

La questione è comunque aperta, ma non risolvibile attraverso le ridondanti invocazioni di un ritorno al passato, impossibile per le mutate circostanze storiche, economiche e sociali.

La democrazia rappresentativa continua a fagocitare anche i movimenti alternativi, che si ripropongono in modo ciclico ma sempre meno lucidi e radicali nelle analisi e nelle conclusioni.

Se non si riuscirà a porsi la questione del superamento dell’orizzonte costituito, se non si riescono cioè a immaginare “altre” e “nuove” istituzioni, stabili e rappresentative del nuovo paradigma alternativo, si rimanderà all’infinito in quella “dualistica dei poteri” che è il sonnifero per ogni spinta in avanti.

REDAZIONE KULTURAEUROPA

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