“Nella concezione politica propria alle rivoluzioni anticapitaliste e antiproletarie, e soprattutto nel fascismo, ha preciso valore la circostanza dell’agire e del sacrificarsi in nome di qualcosa che non sia più il singolo e che non consideri più né l’istinto animale di vivere, né l’utilità;
cioè la circostanza di vivere una vita che trascende il fatto materiale del vivere. A tale stregua, la politica e l’etica s’incontrano nei termini di una nuova tenuta eroica e di una affermazione dei valori della vera personalità.
L’uomo è infatti veramente “persona” quando egli mantiene il centro del proprio essere in un “più che vivere”, quando si afferma in una superiorità attiva rispetto a tutto ciò che è legge della sua parte naturalistica, istintiva, materialistica.”
Julius Evola
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